Secondo El País, che cita fonti del ministero dell’economia di Madrid, la Spagna rinuncerà per il momento a metà dei fondi del Recovery Fund. Dei circa 140 miliardi decisi a favore della penisola iberica e annunciati lo scorso luglio da Pedro Sánchez, la parte relativa ai prestiti rappresenta il 50%, pari a circa 70 miliardi. La Spagna sarebbe intenzionata per ora ad accettare solo la metà costituita da sovvenzioni a fondo perduto e a rinunciare alla prima, costituita da prestiti:

Un ragionamento che non fa una piega e che pone giustamente gli interessi nazionali al di sopra della retorica europeista, così di moda sui mainstream italiani. El País cita tre principali ragioni che hanno portato la Spagna a questa decisione. In primo luogo, la PEPP, il programma di acquisti della BCE introdotto lo scorso marzo, ha ridotto al minimo i tassi di interesse pagati dai paesi dell’Eurozona sul proprio debito. Il Tesoro spagnolo e italiano hanno emesso questa settimana bond a interesse negativo. Tutto questo riduce fatalmente l’appetito per i prestiti UE, non importa quanto economici siano (lo stesso si applica ovviamente anche al Pandemic Crisis Support o MES sanitario, che la Spagna ha già dichiarato di non volere). L’altro principale motivo che starebbe spingendo la Spagna a rinunciare ai prestiti del Recovery Fund, secondo El País, è che la “nebulosa condizionalità associata ai fondi continua a essere un deterrente, così come il sospetto che prima o poi Bruxelles chiederà ancora una volta aggiustamenti ai paesi che hanno il loro debito alle stelle (e l’indebitamento di tutti i paesi del Sud Europa è superiore al 100% del PIL)”. Anche questo un rischio sottolineato ripetutamente da molti di noi a proposito del MES sanitario. Ultimo, ma non per ordine di importanza, “non è nemmeno chiaro se i paesi beneficiari abbiano la capacità amministrativa per spendere tutti quei soldi”.
Secondo El País, anche Lisbona starebbe seguendo lo stesso approccio:

Dopo le ammissioni del premier Conte ieri sera a proposito della pericolosità del MES sanitario, un’altra notizia che demolisce la retorica mainstream sull’effettiva entità e consistenza del Recovery Fund. Forse non avevamo tutti i torti a dire fin dall’inizio che il Recovery Fund è fuffa. A quanto pare, siamo in diversi a pensarlo oggi.
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